l'articolo di repubblica su lapide bruciata
Incendiata anche la bandiera e la corona che ricorda il militante di Autonomia ucciso dai Nar 27 anni fa
Scoperto l'atto di vandalismo dall'anziana madre: "Un gesto vigliacco". Marrazzo: "Enorme inciviltà"
Roma, fuoco alla lapide di Verbano
Veltroni: "Bisogna evitare il clima di odio"
La corona bruciata davanti alla stele dedicata a Valerio Verbano
ROMA - Fuoco alla lapide che ricorda Valerio Verbano, il diciottenne militante di Autonomia operaia, ucciso 27 anni fa da un commando dai Nar, il gruppo terroristico neofascista attivo negli anni '70. Nella notte, la mano di qualche vandalo ha incendiato oltre che la lapide anche la corona di fiori e la bandiera deposte dal Comune di Roma. A scoprire l'insulto alla stele è stata la mamma di Valerio che oggi ha 83 anni enon ha ancora perso la speranza che gli assassini di suofiglio possano essere scoperti. "E' l'ennesimo atto di vandalismo che fanno questi vigliacchi" ha detto con la voce strozzata dall'emozione e dalla rabbia.
La procura di Roma ha annunciato che aprirà un fascicolo sull'atto vandalico. Il reato che potrebbe essere ipotizzato al momento è danneggiamento aggravato.
"E' stato un atto scellerato, che contrasta con lo spirito con cui in questa città stiamo cercando di costruire la memoria di quegli anni orribili e deliranti che il nostro paese ha vissuto". La condanna del sindaco di Roma Walter Veltroni è ferma e dura: "Stamattina ho sentito la mamma di Valerio, le ho detto che in giornata sarà ripristinato tutto e che ho mandato una mia corona per ricordare suo figlio ucciso, non dimentichiamolo, con un colpo di pistola alla schiena mentre i suoi genitori erano imbavagliati e legati. Si trattò - ha detto il sindaco di Roma - di uno degli atti più efferati e criminali del terrorismo fascista di quegli anni. Bisogna evitare che ci siano propaggini del clima di quel periodo. Bisogna evitare il clima di odio".
Ferma condanna all'atto di vandalismo è stata espressa anche dal presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra ("Gesto orribile. Auspico che le Forze dell'ordine possano quanto prima individuare i responsabili"), e dal presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo ("Un atto di enorme inciviltà. Danneggiare quella targa ferisce anche la società nella sua totalità").
(19 maggio 2007)
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