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Di Carla (del 14/01/2007 @ 19:58:38, in La Storia, linkato 2110 volte)
Nel febbraio del 2005 sono stati 25 anni che Valerio non c’è più, e sono cominciate le interviste. Si sono ricordati di ciò che avvenne il 22 febbraio 1980. Tutto cominciò con una telefonata dell’ANSA che mi chiese cosa ne pensavo della famiglia Mattei (avevano perso due figli nell’incendio della loro casa) che avrebbe voluto sapere la verità sull’uccisione dei loro figli; naturalmente risposi che erano nel loro pieno diritto e che anche io vorrei sapere chi uccise Valerio. Il giornalista dell’ansa mi disse: “Ma lei è di un altro colore politico”, ed io risposi che di fronte all’uccisione dei figli e di giovani non esiste nessun colore. Il giorno dopo i giornali riportarono ciò che dissi, e mi telefonò il dr. Bruno Vespa per invitarmi a Porta a Porta; gli risposi che non sarei andata in studio, se voleva poteva mandarmi i suoi operatori a casa. Credevo si rifiutasse, invece mandò tutta la squadra ad intervistarmi e poi trasmisero tutto a “Porta a Porta”. In seguito ci furono altre richieste di TV e tutti mandarono i loro inviati ad intervistarmi a casa. Teleroma 56 fu la migliore; poi Dossier storie, Terra, Cominciamo bene, Uno mattina, Blu notte, L’Incudine, solo Costanzo rifiutò e non mi importò niente perché mi è proprio antipatico. Poi ci furono i giornalisti dei giornali. Un giorno mi telefonò la segretaria del presidente dell’11ma circoscrizione di Roma che chiedeva un colloquio. Lo ricevetti, una persona squisita e sinceramente sembrava interessato alla storia di Valerio; da quel giorno si sono mosse altre persone. Venne il sindaco Veltroni con un codazzo di giornalisti, venne il presidente della mia circoscrizione dr. Salducco.
Il giorno dell’anniversario dei 25 anni ci furono tanti amici di Valerio e altri alla manifestazione che tutti gli anni facevano, ma quell’anno fu più imponente. I ragazzi fecero anche un murales con il viso di Valerio, ma nella nottata i fascisti lo cancellarono, ricevendo critiche da tutte le parti; ma ormai era distrutto. Il 25 Febbraio dello stesso anno, giorno del suo compleanno, Veltroni ha intitolato viale Valerio Verbano nel Parco delle Valli: è stata una bella cerimonia alla quale è intervenuto anche il papà di Valter Rossi, altro compagno ucciso, ma chi mi ha fatto veramente piacere vedere è stato il dr. Andreassi, ora prefetto.
Il sindaco mi ha messo a disposizione un avvocato, il senatore Calvi. Speriamo che riesca a fare qualche cosa. Poco tempo fa mi chiamarono nuovamente in tribunale, per farmi vedere delle foto, ma erano quasi tutte vecchie, gente che avevo già visto, e alcune non mi dicevano proprio niente. Meno male che si danno ancora da fare, questo mi consola. L’avvocato mi ha detto che ci sono delle speranze, e io spero.
Nel 2006 ci sono state le elezioni, il 9 aprile, giorno del mio compleanno quando ho compiuto 82 anni: sono tanti, però li porto abbastanza bene, malgrado i miei guai; sì perché io non ho malanni piccoli, no: a me vengono i cancri. Già, perché ne ho avuto un altro, questa volta alla vescica. Sono stata operata, sembra che vada bene; comunque vada io resta fiduciosa. Sono convinta che una forza superiore mi aiuti a non abbattermi e ad andare avanti perché debba riuscire a sapere la verità. Del resto devo farmi forza, perché sono sola e i miei parenti non sono vicino a me, stanno a Bologna: mio fratello morì a 80 anni circa due anni fa, ma non si è mai fatto vedere; alla morte di Valerio mandò una lettera di condoglianze. Così pure la mia cara sorellina. Eh, ma tutti i nodi vengono al pettine. Non porto rancore, ma non dimentico certe situazioni.
Ci sono state le elezioni, dicevo, e la storia di Valerio faceva comodo rispolverarla, ora è silenzio, vediamo fino a quando. Sento solo il sindaco Veltroni che ogni tanto, in certe apparizioni in TV, ricorda mio figlio, come la sera del 9 0ttobre 2006 nella trasmissione di Fabio Fazio: gliene sono grata, del resto è una persona molto sensibile e molto umana.
In verità, sempre nell’ottobre 2006, appena finito di aggiornare parte di questo diario che ora ho deciso di rendere pubblico, mi arrivò una telefonata la Rai 1 per invitarmi in trasmissione da loro: ovviamente risposi che non essendo andata da nessuno, non potevo fare eccezioni, allora mi proposero una diretta telefonica ed io accettai. La mattina seguente mi hanno chiamato alle 9.35 e dopo tre interviste di persone vittime delle Brigate Rosse (una che aveva perso il padre, una signora il marito,il terzo ferito lui stesso ad una gamba) è stato il mio turno. Sono rimasta delusa, perché non mi hanno fatto finire la storia: proprio quando dovevo raccontare del momento in cui è stato sparato il colpo che ha ucciso, mi hanno fatto terminare, con Luca Giurato che con le mani faceva cenno alla collega di stringere. Sono proprio scontenta. Sul monitor scorrevano i minuti e perciò ho potuto vedere che a due hanno concesso 10 minuti, a uno 9 e a me 6 soltanto: capisco che hanno dei tempi stabiliti ma potevano distribuirli in egual misura! Non so cosa pensare di Rai 1, certo non bene.
Per me rivangare sempre l’uccisione di Valerio è una tortura, ma lo farò sempre per tenere vivo il ricordo di quell’infame delitto compiuto da vigliacchi assassini.
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